10/05/13

Lettera di un figlio su un'amaca

per un'invenzione di Cristina Taliento



Caro papà,

caro papà che quando avevi i miei anni andavi al classico e poi in campagna a raccogliere olive, che non avevi una lira e ti pagavi l'università lavorando la sera e studiavi la notte, che mentre tua madre moriva per il morbo di Chron tu eri per i tuoi fratelli tutto e nel giorno del funerale ti sei sei sentito per la prima volta adulto, che hai sposato la più bella tra le tante che ti volevano come marito e al tuo matrimonio sei corso in ospedale per salvare una vita e solo dopo sei tornato per baciare la sposa, che a neanche quarant'anni sei diventato il primario di Ginecologia e adesso te ne vai in giro per il mondo a tenere convegni e intrattenere colleghi con le tue brillanti risposte di genio, facendo sfoggio delle tue umili origini, scusami se probabilmente io, al posto tuo, in quella campagna in cui sei cresciuto, mi sarei costruito un'amaca per passarci disteso la giovinezza con una sigaretta in bocca e, magari, indosso il solito vecchio paio di jeans che, chissà perchè, ti sta tanto sul cazzo. Scusami se non ho nè la forza, nè la voglia di far cadere le donne ai miei piedi come facevi tu nonostante i miei, anzi "i nostri geni sexy", scusami per queste scuse in cui credo così poco, ma scusami davvero per le canne di cui sono veramente pentito e di tutte le altre debolezze come, per esempio, il Nesquik nel latte, i 4 in matematica, le unghia mangiucchiate e il foglietto con il numero di quella Monica che da tre anni ho nel portafogli senza che mi decida di chiamarla. Io non so che cosa diventerò da grande, ma la tua santa voglia di conquistare il mondo io non ce l'ho e grazie a Dio, aggiungerei. Io sono lento nel bere il latte, non come te che prendi il caffè e scappi. E mi fermo spesso per le strade su cui cammino ora per una cavalletta morta ora per un volantino di un cane che si è perso. Perchè, vedi, io non mi immagino   con la cravatta al collo, ma nemmeno con la valigia di chi non sa dove andare. Mi piacerebbe un'amaca su un molo, un libro, un tramonto e una tazza di latte e Nesquik. Il prossimo anno mi iscrivo a Filosofia, comunque.

Io, chi altri... 

3 commenti:

amanda ha detto...

mi piace assai costui :)

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

il padre o il figlio? :)

a me il padre :)

amanda ha detto...

io che ho l'età del padre preferisco il figlio :)